Nominato il Comitato scientifico del Ministero per la promozione dell’economia sociale nei rapporti internazionali

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha istituito con il decreto n. 200 del 14 ottobre 2021 il Comitato scientifico per la promozione dell’economia sociale nei rapporti internazionali. Presieduto da Francesca Balzani, è composto da Enrico Carloni, Antonio Fici, Luca Gori, Fiorenza Lipparini, Gianluca Salvatori, Gabriele Sepio, Maria Francesca Sicilia e Flaviano Zandonai

Il gruppo di lavoro, composto da docenti universitari, ricercatori e professionisti legati al mondo del “not for profit”, si occuperà di preparare il dossier italiano da presentare all’Unione Europea per definire le politiche di sostegno al “terzo settore” e di curare l’attuazione della “Dichiarazione di Lussemburgo” per la valorizzazione dell’economia sociale, in vista della presidenza italiana nel 2022 del Comitato dei seguiti. A seguire, l’obiettivo sarà sviluppare un dialogo ad ampio spettro con gli altri Paesi dell’Unione Europea. La riunione di insediamento del Comitato scientifico è prevista per il pomeriggio giovedì 28 ottobre, alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando.

I compiti del Comitato scientifico

In questo articolo, Cantiere Terzo settore illustra i compiti che saranno affidati al Comitato Scientifico.

Nello specifico, il Comitato ha il compito di seguire il processo di autorizzazione del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (art. 108, comma 3) delle disposizioni contenute negli articoli 16 e 18 del decreto legislativo sull’impresa sociale (dl 112 del 3 luglio 2017) e degli articoli 77, 79, comma 2 bis, 80 e 86 del codice del Terzo settore (dl 117 del 3 luglio 2017).

Per svolgere il suo lavoro, la Commissione può interloquire con le Regioni, le autonomie locali e con l’associazione di enti del Terzo settore più rappresentativa sul territorio nazionale (ad oggi il Forum Nazionale del Terzo Settore). Ai componenti del Comitato scientifico non spetta alcuna indennità, gettone, rimborso spese o compenso di alcun tipo.


Il riconoscimento anche del lavoro di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e del Centro di Ricerca Maria Eletta Martini


“L’attenzione che la Scuola Superiore Sant’Anna dedica a questi temi – commenta Luca Gori – è assai ampia ed è culminata con la costituzione, nel 2019, del centro di ricerca intitolato a Maria Eletta Martini, su iniziativa della stessa Scuola Superiore Sant’Anna, della Fondazione Cassa Risparmio di Lucca e della Fondazione per la Coesione sociale. L’intuizione di avviare una ricerca su questi temi si deve a Emanuele Rossi, docente di Diritto Costituzionale, e all’artefice della legge istitutiva della Scuola Superiore Sant’Anna, Francesco Donato Busnelli i quali, già negli anni ’90, ponevano alcune domande cruciali, delineando sentieri di ricerca che si sono rivelati estremamente ricchi e che animano il dibattito scientifico di oggi”.

 “Dopo la riforma del ‘terzo settore’ del 2017 – prosegue Luca Gori – è evidente come uno dei principali nodi problematici sia costituito dal raccordo fra la disciplina nazionale e la dimensione europea. Al di là delle singole questioni tecniche, estremamente complesse sul piano giuridico, c’è una questione di fondo che definirei politico-costituzionale: quale ruolo attribuisce l’Europa al principio di solidarietà, nel quadro della realizzazione degli obiettivi dell’Unione? E tale concezione come si ‘sposa’ con quella ‘forte’ accolta dalla Costituzione italiana? Spesso il rapporto con l’Unione Europa è stato pensato in termini conflittuali, come se principio di solidarietà e tutela della concorrenza per la costruzione del mercato unico fossero sempre destinati a non poter convivere. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) attribuisce una funzione importante alle articolazioni ‘solidali’ della società civile: occorre perciò oggi sviluppare gli strumenti concettuali e operativi per dare corpo a questo capitale di attivismo civico del nostro Paese. E’ un grande onore poter lavorare su una frontiera così impegnativa”.