Attraverso quali confini della legge muovono i supereroi? Da questa provocatoria domanda ha preso il via l’1 novembre il confronto all’Auditorium San Romano nel contesto di Lucca Comics & Games 2024, frutto del percorso avviato da un anno fra i giovani delle scuole del territorio in collaborazione da Lucca Crea, ente organizzatore del monumentale evento, con il Centro di Ricerca Maria Eletta Martini e la Fondazione per la Coesione Sociale. Titolo della conferenza “Supereroi, che diritto avete?” con ospite il fumettista, produttore televisivo e sceneggiatore statunitense Jeph Loeb firma di una lunga produzione di serie e miniserie di successo come Batman: Il lungo Halloween, Superman: Stagioni, Catwoman: When in Rome, Superman/Batman, solo per citarne alcuni e ricordare la collaborazione con il disegnatore Tim Sales.
A dialogare con Loeb è stato Giuseppe Martinico, docente di diritto pubblico comparato alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e co-autore (assieme a Gianpaolo Maria Ruotolo) del volume Law in Graphic Narrative. Insieme a Paolo Addis, coordinatore del Centro di Ricerca Maria Eletta Martini, Martinico ha dato il via al ciclo di incontro “Lampade e specchi” dedicato proprio al rapporto fra diritto, legge e giustizia nel mondo dei supereroi.
Ad accompagnarli nel dialogo, moderato dalla giornalista Marta Perego, anche Jessica Tseang, giornalista ed esperta di pop culture.
Avvincente la lettura accademica dell’incontro fra mondo della legge e supereroi. I primi spunti li ha forniti Martinico il quale ha ricordato che l’interesse per il tema è nato come passione e ha portato il diritto nelle aule delle scuole attraverso i fumetti. “La cultura pop è uno specchio che ci fa qualche scherzetto, perché rischia di deformare l’immagine del diritto e riprodurre cliché della società civile e della giustizia viste solo come avvocati e azzeccagarbugli. Dobbiamo superare tutto questo”. Così ha esordito Martinico sottolineando come il rapporto fra diritto e giustizia dipenda dal personaggio e dalla storia “Se prendiamo Batman troviamo di tutto – ha aggiunto -. Batman è il pungolo che cerca di riallineare la legge, che non esiste, alla giustizia. Un sistema in cui è necessario contestare la legge per migliorarla e avvicinarla alla giustizia” ha ricordato ancora Martinico citando Batman, il lungo halloween.
Rispondendo sulle questioni Loeb ha chiarito un punto fondamentale. “Sono storie, è tutto inventato e potrebbe essere scioccante, ma Batman non esiste. Però è il gioco. E giochiamo. C’è una legge nell’universo di Batman che non gli permette di avere una giustizia che cerca. Ha promesso sulla tomba dei genitori che libererà Gotham dal male che la attanaglia. Così Bruce esce tutte le notti e infrange la legge, applicando la giustizia a suo modo. Picchia i cattivi, una realtà che negli usa non dovrebbe succedere”. Loeb ha ricordato come sia interessante notare che esiste una linea che non viene mai attraversata. “È l’omicidio. I supereroi non uccidono. Per Batman sarebbe facile far saltare la testa a Joker, ma non lo fa perché sarebbe agire come Joker. Io non penso in termini di legge, ma in termini di personaggi”.
“Sarebbe noioso e ingenuo applicare il diritto a Batman – ha ripreso Martinico -. È bello vedere Batman come un agente di giustizia in un mondo in cui la legge non funziona. C’è un’altra opera fantastica di Loeb: Batman Hush che inizia a picchiare a sangue Jocker. Ma lì interviene Gordon che è la legalità: gli ricorda che se lo uccide non sarà diverso da lui. Batman è un fuori legge, ma non un vile, è buono e sarà sempre buono. E grazie a Gordon non supera mai la sottile linea rossa”.
È stato lungo e avvincente il dialogo sul rapporto fra la legge e i supereroi ed apre le porte alla prosecuzione del percorso con il territorio che Lucca Crea, Centro di Ricerca Maria Eletta Martini e Fondazione per la Coesione Sociale hanno avviato un anno fa. Come ha ricordato in chiusura Loeb: “possiamo prendere i problemi della gente comune e portarli fra i supereroi”.