“Lampade e specchi. Cultura pop, società e diritto” è il ciclo di incontro riservati alle scuole inaugurati due anni fa dal Centro di Ricerca Maria Eletta Martini in collaborazione con la Fondazione per la Coesione Sociale, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Lucca Crea. L’obiettivo è dare agli studenti l’opportunità di riflettere sul significato profondo del mondo dei Comics. Anche nel 2025 si sono creati due momenti di riflessione durante Lucca Comics and Games. Il primo panel è stato “Nona Arte e dittature, da L’Eternauta a oggi” condotto da Pier Luigi Gaspa, curatore della mostra de L’Eternauta, il 31 ottobre nella Cappella Guinigi in San Francesco. Presenti anche il maestro del fumetto, della pittura e dell’animazione in generale Oscar Grillo e Ariel Olivetti.
Il secondo “Fischia il vento: la Resistenza tra passato e presente” con GUD, Marco Rizzo, Pier Luigi Gaspa, Alberto Pagliaro e Paolo Addis (Scuola Superiore Sant’Anna-Centro di Ricerca Maria Eletta Martini), moderato da Michele Ginevra.
Due incontri dedicati al potere del fumetto come strumento di memoria, denuncia e resistenza. A partire da L’Eternauta, capolavoro del fumetto argentino e simbolo della presa di coscienza collettiva durante gli anni bui della dittatura militare. L’evento ha esplorato il rapporto tra Nona Arte, politica e diritti con le riflessioni di Giuseppe Martinico (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) e Filippo Fontanelli (Università di Edimburgo).
Gaspa ha aperto l’incontro mostrando le prime immagini de “L’Eternauta” e raccontando le vicende illustrate nei primi episodi. “L’Eternauta – ha detto Gaspa – è diventata La historieta argentina perché è stata studiata, apprezzata e letta da tutti”. Grillo e Olivetti sono cresciuti nell’Argentina raccontata nell’Eternauta. “Io ero piccolo ai tempi dell’Eternauta – ha detto Olivetti – ma sentivo già amore per il fumetto. La mia impressione fu molto grande perché conoscevo storie di altri mondi e subito vidi una storia che si svolgeva nei luoghi che io vivevo con gli stessi problemi che io avevo e camminando per le stesse strade. Ero adolescente, ma per me fu molto forte perché tutto in adolescenza è forte. Mi sentii subito parte di una storia fantastica”. Un fumetto nato nel 1957 con due elementi narrativi: non esiste l’eroe, ma ci sono persone comuni che si ritrovano di fronte ad una situazione eccezionale; la seconda è l’estrema aderenza alla realtà dell’epoca, la stessa Buenos Aires di quegli anni.
“Ho cominciato a leggerlo appena uscito – ha aggiunto Grillo –, avevo 13 anni e quando ho cominciato a leggere questi fumetti ho pensato che finalmente si potessero leggere. I giovani come me trovarono in questo fumetto l’Argentina dove i militari avevano preso il potere e c’era un fascismo effettivo nel paese. C’era la politica nei fumetti. E si sentiva”.
Martinico ha ricordato la molteplicità di valori dell’Eternauta. “Grazie alle madri e alle nonne di Plaza de Mayo come Estela De Carlotto che parla di Videla dicendo che non è un uomo, ma un extraterrestre. Questo ci dice molto di questa storia perché ci sono dinamiche di disumanizzazione e spersonalizzazione che ci dicono che ogni democrazia vive cicli di oppressione e resistenza. Dal 1930 l’Argentina ha avuto 6 colpi di stato e il viaggio de L’Eternata è un viaggio ciclico che ricorda la ciclicità dell’oppressione e della resistenza. All’invisibilità affianchiamo l’atomizzazione: se la grandezza della resistenza è tale solo quando è collettiva, i totalitarismi ci mettono l’uno contro l’altro. Da un lato ci rendono massa, ma dall’altro ci mettono l’uno contro l’altro Poi la delega, la spersonalizzazione. Sono pezzi di un ingranaggio di una macchina più grande che eseguono gli ordini. Poi il tema della memoria: Juan Salvo, il protagonista de l’Eternauta, torna perché il passato non vuole andare via per impedire che il potere cambi la storia”. Gaspa ha poi ricordato che lo scrittore e sceneggiatore argentino Héctor Germán Oesterheld, celebre proprio per il fumetto L’Eternauta, fu perseguitato e scomparve durante la dittatura militare argentina, insieme alle sue quattro figlie, due delle quali incinte.
Dentro la storia dell’Eternauta c’è tutto, anche una cosa di cui non si parla mai. Oesterheld applica e anticipa tutte le migliori regole della sceneggiatura, codici narrativi anche molto moderni e ha applicato a modo suo i temi classici del fantastico di quegli anni.
Filippo Fontanelli ha concluso rendendo ancora più attuale L’Eternauta. “Vediamo in questo momento la resistenza e la fragilità del cessate il fuoco a Gaza si deve a trattative serratissime per la restituzione degli ostaggi ed è una cosa importantissima nel diritto internazionale – ha detto –. La storia di Oesterheld è effettivamente visionaria perché abbiamo sviluppo interiore non solo nei personaggi della storia, ma anche nei lettori. Le grandi storie cambiano chi le legge”.
Il potere del fumetto come strumento di memoria è stato al centro dell’evento “Fischia il vento: la Resistenza tra passato e presente” che si è svolto nella Chiesetta dei Servi dell’Agorà sabato 1 novembre alle 15. Il dialogo è partito da una questione nodale: perché parlare ancora di resistenza? E poi ha focalizzato altre questioni aperte: cosa dovrebbero fare gli autori e gli studiosi per mantenere vivo il ricordo della resistenza?
“Parlare di resistenza è ancora necessario perché alimenta in noi lo spirito critico” ha detto Alberto Pagliaro. Pier Luigi Gaspa ha parlato del suo libro “Sciuscià e i suoi fratelli. Partigiani e Resistenza nel fumetto”.
Gud, al secolo Daniele Bonomo, autore di “Terry Time e il coraggio della Resistenza” che parla di resistenza per bambini e bambine ha ricordato che “mentre lo stavo scrivendo trovano mille modi per poter raccontare questa storia e le sofferenze che l’Italia viveva in quel periodo storico. Il coraggio della resistenza e dei ragazzi e ragazze che hanno resistito è la parola che ho scelto per raccontarne la storia”.

Paolo Addis ha legato strettamente i principi costituzionali alla resistenza. “Metto in evidenza come la rilevanza della resistenza oggi si possa vedere nitidamente anche solo pensando a due dei principi fondamentali della Costituzione: il principio personalista e quello che i giuristi chiamano di eguaglianza sostanziale, cioè il fatto che non solo siamo tutti uguali davanti alla legge, ma che la repubblica deve rimuovere gli ostacoli che rendono alcuni svantaggiati rispetto ad altri”. “È fondamentale ricordarsi che la resistenza è stata una lotta di uomini e donne che partivano dal presupposto che era necessario mettere la persona davanti a tutto – ha aggiunto Addis –. E poi che fosse una lotta per la libertà e l’eguaglianza. In una società che era piena dal ventennio fascista di sacche di ingiustizia, povertà e iniquità. All’interno della Costituzione c’è l’idea di memoria che deve farsi solidarietà e collante della società”.
Addis ha poi ricordato come con il prof. Giuseppe Martinico della Scuola Superiore Sant’Anna siano partiti con “Lampade e specchi” dall’idea che per parlare di alcune cose ed evitare la trappola della “divisività” e altre trappole minori si dovese partire da lontano. “Abbiamo parlato di diritti e Costituzione usando i supereroi dei fumetti – ha detto –. Era un modo meno didascalico e meno esposto ad alcune suggestioni. Ci siamo resi conto che una delle difficoltà che incontriamo è parlare di Costituzione evitando approcci didascalici. Così abbiamo preparato una lista di fonti che ci potevano essere utili per parlare nelle classi”.